Adagiata su una collina, suggestivo punto panoramico, Chiorri si trova nella zona dei Colli Perugini, lungo l’itinerario enogastronomico della “Strada dei vini del Cantico”.
Da cinque generazioni, la gestione familiare ha preservato le tradizioni e l’autenticità d’altri tempi, mantenendo un elevato standard qualitativo.
La raccolta manuale in piccoli cesti, unita alla lavorazione istantanea delle uve, rievoca i sapori e profumi della campagna umbra.
Tutto è iniziato con Pasquale Chiorri che, a fine Ottocento, ha gettato le basi di quella che poi si è rivelata essere una lunga storia che, ancora oggi, continuiamo a raccontare.
Siamo partiti con l’azienda agricola, contribuendo attivamente alla crescita del piccolo borgo di Sant’Enea, tanto da ricevere, alla fine del primo conflitto mondiale, lo stemma araldico come riconoscimento dell’impegno e del supporto dato all’economia dell’allora Regno d’Italia.
L’araldica, parte integrante della nostra storia e del nostro logo, vede rappresentato un albero, che rievoca l’agricoltura, un leone rampante, simbolo della città di Perugia insieme al Grifo ed entrambi emblemi di forza, e tre stelle che richiamano le tre generazioni della famiglia succedutesi fino a quel momento.
Saranno poi negli anni ’70 le sorelle Franca e Maria Concetta Chiorri, insieme ai rispettivi mariti, a portare avanti l’azienda.
Nel 2020 abbiamo compiuto ben 130 anni e ci sarebbe piaciuto festeggiare l’evento, ma non è stato possibile farlo come avremmo voluto a causa della pandemia.
Non ci siamo però rassegnati, dando vita a due bottiglie celebrative di questo traguardo: il 1890 BIANCO IGT Umbria, un grechetto in purezza, e il 1890 ROSSO IGT Umbria, con Merlot e Sagrantino.
Oggi la figlia Monica e suo marito Francesco proseguono lungo il percorso tracciato da chi li ha preceduti, portando nuove idee e nuovi progetti ma sempre con la stessa passione.
Proteggiamo e tuteliamo quanto abbiamo ereditato, valorizzando il nostro passato e l’artigianalità di un tempo ma arricchendolo con le tecniche e le innovazioni più moderne, così da tramandarlo alle future generazioni: un grazie per ciò che abbiamo ricevuto e un dovere nei confronti di chi verrà dopo di noi.
Non smettiamo mai di innamorarci dell’orizzonte che, ogni giorno, si apre alla nostra vista: le colline che ci circondano, le vigne sottostanti baciate dal sole e i borghi in lontananza.